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Cos’è lo storytelling? Sette punti per comprenderlo

storytelling outback tourism
Uno sguardo alle soluzioni

sei interessato allo storytelling?

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In uno scenario sempre più immateriale e un mercato saturo di proposte di valore sovrapponibili per contenuto e messaggio con meno spazio per innovazioni radicali, sta sempre più emergendo la necessità da parte delle aziende di raccontarsi in termini di storia e prodotto.

Nel momento in cui le persone smettono di acquistare per le caratteristiche tecniche e materiali distintive di un prodotto/servizio, nasce la necessità di far emergere e valorizzare i contenuti immateriali. Ecco perchè ultimamente si sente molto parlare di storytelling.

Diciamolo senza paura: lo storytelling è di moda. Oramai tutti si occupano di storytelling, tutti ne parlano e tutti ne sanno. Tuttavia, quando le cose vanno così tanto di moda succede che alla fine tanti ne parlano e molti meno sanno cos’è. Per capire cos’è lo storytelling in modo semplice vi racconto un aneddoto.

storytelling: una questione di emozioni

Chi mi conosce lo sa, ho una grande passione per i viaggi e lo zaino in spalla. Per chi non lo conosce il mercato del turismo si misura in destinazioni, voli aerei, pacchetti con o senza accompagnatore (per lo più con), un po’ di cibo, cultura e arte, un pizzico di storia, se non mitologia e molta pubblicità.

Nonostante questo, ogni volta che decido di fare un viaggio mi ricordo l’incontro di qualche anno fa con una guida in una piccola agenzia nell’outback australiano. Mi prese per mano, mi accompagnò su un vecchio divano in un angolo dell’ufficio, prese un album di fotografie e iniziò a farmi vedere immagini di posti e persone raccontandomi aneddoti degni della storia più preziosa mai raccontata da mia nonna. Chiamava tutti per nome e riusciva, con il suo racconto, a trasferirmi il senso della loro vita quotidiana, la loro personalità e quella dei posti che vivevano. Riuscì a farmi vedere un piccolo spicchio della loro anima. Sinceramente non ricordo i nomi delle destinazioni che avrei visitato o come ci sarei arrivato o dove e come avrei dormito. Mi ricordo però come sfiorava quelle foto e come raccontava quelle persone. In giro di tour nell’outback ce n’erano tanti e, sia ben chiaro ne avevo già sondati altri, ma quelli sembravano magici. Non costavano di più, non erano probabilmente i migliori, erano semplicemente magici ai miei occhi. Praticamente,  la guida dell’agenzia locale mi aveva fatto sentire in viaggio prima ancora di viaggiare e prima ancora di decidere di comprare il tour.

Cosa aveva inconsapevolmente fatto? Aveva fatto dello storytelling, mi aveva raccontato le emozioni che c’erano dietro quel tour, mi aveva raccontato delle persone che avrei incontrato e di come vivevano nei posti che avrei visitato.

La capacità di trasferire le esperienze

Gli aspetti più interessanti sono due:

  • lui all’epoca già non era più ne una guida ne un operatore di un front desk di una piccola agenzia di viaggi, bensì un semplice “assemblatore” di emozioni costruite altrove (qualcuno potrebbe azzardare la parola travel designer), e io continuo a chiamarlo e pensarlo come un venditore!
  • Quel “venditore” ha usato lo storytelling ben dodici anni fa e la magia delle sue parole continua a risuonare dentro di me ancora oggi. Quello che ha fatto quell’uomo è stato trasferirmi la sua esperienza di viaggiatore, ancor prima di guida, e le sensazioni che lui provava.

Cos’è dunque lo storytelling?

E’ una storia, capace di suscitare emozioni, spiegare i perché, illustrare i come e invogliare l’ascoltatore a cercare il cosa.

Che si distingue da una tradizionale comunicazione pubblicitaria o da una normale presentazione in quanto:

  1. Contiene delle emozioni legate alla storia del prodotto e/o dell’azienda più che dei fatti
  2. Usa i sensi per descrivere il prodotto
  3. Mette al centro della storia “il perché
  4. Crea nella mente dell’ascoltatore un nuovo mondo o una nuova concezione del prodotto e/o dell’azienda
  5. E’ legata ai valori identitari. Lo storytelling non si basa su una serie di elementi immateriali intrinsechi del prodotto/servizio
  6. Non ha l’obiettivo di convincere ma di coinvolgere
  7. Attiva il pensiero laterale

6 consigli utili per scriverne uno efficace

  • Leggere, leggere e poi leggere. In particolare, se vi interessano gli storytelling potete partire dall’Osservatorio Storytelling.
  • Studiate il personaggio, l’azienda o il prodotto. Investite del tempo nel conoscere e nel comprendere l’oggetto dello storytelling: la sua storia, i suoi sogni, le sue funzioni, … Non lasciate nulla al caso: tutto può rivelarsi uno spunto utile. Scrivere uno storytelling non significa inventarsi una storia ma partire da una storia reale e renderla affascinante.
  • Definite lo spazio e l’ambientazione. Nessun personaggio o prodotto vivrà in uno spazio vuoto. La caratterizzazione dello spazio deve andare di pari passo con quella del protagonista. La definizione di uno definisce reciprocamente anche l’altro.
  • Usate tutti e cinque i sensi. Nello storytelling il lettore deve essere affascinato e coinvolto per questo non dimenticate di usare tutti e cinque i sensi.
  • La potenza dei dettagli e delle metafore. Fate che nella storia siano presenti alcuni dettagli indimenticabili per il lettore. La funzione è quella di portare il lettore nella storia. Inoltre, spesso i dettagli sono delle ottime fonti per creare delle potenti metafore. Una buona domanda è quindi questa: quali dettagli del mio oggetto e/o personaggio possono raccontare qualcosa di lui più di mille parole?
  • Usate i dialoghi in modo corretto. Spesso nelle storie si tende ad usare dialoghi, ricordatevi di farli brevi e quanto più possibili vicini alla realtà.

Infine ricordate che lo storytelling è anche un modo alternativo per affrontare i problemi e per fare del brainstorming in quanto crea uno spazio di ragionamento nuovo e una ambientazione diversa.

2 Comments

  1. È proprio vero, lo storytelling serve a coinvolgere il pubblico.
    Crea emozioni, empatia e avvicina gli altri come quando stai con amici.
    In questo modo si tessono relazioni utili a lavoro e soprattutto negli affari.

  2. Fino a che non mi racconti


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