La professionalità delle persone che abbiamo intervistato per il progetto Agire Oggi di Enablers è molto eterogenea. Continuano le testimonianze degli imprenditori che hanno affrontato la situazione di contingenza che abbiamo appena vissuto, e stiamo vivendo. Oggi vi presentiamo una startupper. O meglio, una chef che vuole far star bene le persone con la cucina naturale, e con le ricette che prepara. Una donna che ha toccato il cielo a novembre 2019 aprendo la sua cucina e realizzando il suo sogno nel cassetto, ma che dopo appena 5 mesi ha dovuto ripensare l’intero business model, fin dalle basi.
La trasformazione di Marzia Riva è partita 8 anni fa con un blog di cucina per raccontare le difficoltà personali per mangiare bene, anche con limitazioni alimentari, dettate da scelte etiche o di salute. Dal raccontare storie, dal suo diario personale, pian piano è passata al mondo della comunicazione e del cibo (perchè non ama chiamarlo “food”), studiando come comunicare. Infine, dal virtuale al reale, con corsi di cucina, social eating, catering e cene private con un approccio ludico e ricreativo. Tanti ingredienti nuovi in cucina… e nel suo percorso professionale.
A novembre scorso apre La Taverna degli Arna, un luogo di convivialità, cultura e socialità.
L’inizio della Taverna degli Arna
Ovviamente il lock-down ha sconvolto non solo il business model ma anche il business plan fatto pochi mesi prima. La battuta d’arresto è stata molto forte per la Taverna degli Arna. Il Covid-19 ha cambiato tutti noi, tutte le nostre abitudini, e quindi anche la sua start-up ha dovuto cambiare.
Subito Marzia pensa: “Cosa posso fare per gli altri?”
Sono nati così dei progetti gratuiti per stare vicino alla sua community.
“Sono partita dalla rubrica SOS ricette e dalle mie relazioni. Ho fatto 60 dirette Instagram. Molto partecipate! Davo suggerimenti con quello che la gente aveva a casa. Ogni giorno alle 12:00. Le persone avevano proprio bisogno di contatto.“
E grazie a questi progetti Marzia ha capito che stava nascendo una nuova normalità, a cui serviva rispondere con nuovi mezzi di comunicazione e nuovi modi di comunicare.
Durante il mese di marzo l’unica possibilità era investire nel brand e seminare con un buon marketing… fatto con il cuore. Un investimento a medio e lungo termine.
Fatto con il cuore
Marzia si è fatta delle domande per uscire dai binari che si era costruita, per studiare nuovi servizi da proporre, per valutare quello che non aveva mai preso in considerazione prima.
Una nuova rotta da seguire
Grazie alle domande e all’ascolto delle nuove esigenze, sono nati nuovi servizi di food experience:
– un Box esperienziale;
– i menù personalizzati.
nuova proposition per un nuovo business model
Per Marzia è stato importante, in questo periodo, anche il creare sinergie con altri professionisti: con una psicologa, con una maestra di yoga, con uno storico dell’arte, e addirittura con uno scienziato. Le relazioni sono così sentite da Marzia, che la stessa ristorazione è percepita come armonia e non come arroganza, ed infatti vede la concorrenza “una corsa fatta insieme”.
La pandemia è stata anche maestra. A Marzia ha insegnato il motto “non stare mai ferma, non arrenderti”.
Da pochi giorni la Taverna ha riaperto le sue porte ed è pronta ad accogliere tutti coloro alla ricerca di una cucina naturale gourmet.
In bocca al lupo Marzia, perchè non sappiamo come si dice nel mondo della ristorazione.
1 Comment
Meravigliosa, semplice, straordinaria storia!