Perché una piccola media impresa dovrebbe partecipare a un corso che preveda l’uso del metodo e degli strumenti Ain’t a Game?
Che cosa ha di diverso dagli altri, come funziona e con cosa si torna a casa?
Per dare una risposta a queste domande, approfitteremo dell’intervista rilasciata da Irene Manzone di eTour, una delle partecipanti all’ultimo workshop trentino.
COSA NON TROVERAI
Non troverai un guru che dalla cattedra ti rivelerà la Verità Suprema.
Parteciperai al contrario a una creazione condivisa da tutti i partecipanti.
Non troverai slide con numeri, cifre e grafici, ma scoprirai strumenti per capire come la tua piccola media impresa possa muoversi agilmente in un mercato che corre.
Non parteciperai solo a un corso su una tematica specifica ma tornerai a casa con un metodo operativo semplice, facilmente trasferibile, applicabile da subito e dove le persone sono al centro.
Alla domanda “Con cosa sei tornata a casa?”, Irene ha risposto:
“Con la conferma che un metodo efficace facilita il raggiungimento dell’obiettivo. Il metodo e gli strumenti sono efficaci perché mettono al centro le persone e i loro bisogni, li coinvolgono quel tanto che basta e li guidano con leggerezza.”
COSA TROVERAI
Troverai una scatola, dei poster, delle carte di facilitazione e tanti post-it colorati.
Il poster è la cornice che inquadra gli aspetti fondamentali di una macroarea imprenditoriale e strategica.
A cosa servono i post-it? A “catturare” le idee condivise, stimolate nei partecipanti dalle carte con le domande facilitatrici.
Insomma, come nei giochi in scatola, penserai.
Proprio così.
La gamification, di cui ho parlato recentemente in un’intervista di Massimo Cerofolini, ha infatti il potere di “sbloccare” le persone e le idee, e i risultati, come racconta Irene, sorprendono:
“L’aspetto della gamification non è per nulla banale. Finito l’incontro ti rendi conto di aver fatto qualcosa di importante. Il gioco ha permesso di rispondere a interrogativi prima di allora rimasti in sospeso.”
TI SERVIRÀ ANCHE DOPO?
La risposta è sì. Una volta riempiti di tutte le idee condivise, i poster serviranno come punto di riferimento per le scelte future, tanto che molte aziende che hanno utilizzato il metodo li lasciano esposti nelle loro sale riunioni.
Rappresentano le linee guida costruite insieme, da “ripassare” quando se ne sente il bisogno o da aggiornare man mano che la conoscenza del cliente aumenta.
Insomma, la loro utilità continua nel tempo.
Alla domanda “Pensi che il corso/metodo possa essere utile alle piccole medio imprese?” Irene ha risposto:
“È utile e sarebbe necessario (al bisogno sempre con te, come l’aspirina). Il metodo e gli strumenti Ain’t a Game facilitano la comunicazione efficace e di conseguenza l’organizzazione e sono sicura anche il raggiungimento degli obiettivi di business.”
P.S. Grazie Irene!
Copy Credits Marcello Vignola.
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