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Poltronesofà, Sabrina Ferilli e le 5 Regole del Cliente

poltronesofa

Normalmente non tratto esperienze dirette vissute in qualità di consumatore tra i temi di questo blog, ma in questo caso credo si possa fare una eccezione in quanto si tratta di una customer experience che può insegnarci le 5 cose che una azienda non dovrebbe fare con i propri clienti.

sabrina ferilli: beato chi se lo fà il sofà

Dieci mesi fa ho comprato un divano da Poltronesofà. Nella logica del customer journey ho scremato informazioni e conoscenza via web. Selezionato alcuni dei fornitori che ritenevo più appropriati ai miei bisogni e mi sono avvicinato a loro visitando alcuni punti vendita per toccare con mano la loro affidabilità e la qualità dei loro prodotti. Al termine di questa fase ho selezionato un paio di opzioni e valutato gli aspetti promozionali in corso per arrivare a scegliere il divano che più si addiceva ai miei bisogni, adeguatamente correlandolo al rapporto qualità prezzo e alla percezione sulla marca che mi ero nel frattempo fatto.

In quel periodo girava il tanto famoso spot “beato chi se lo fà il sofà” in cui Sabrina Ferilli faceva da testimonial per la ditta da me alla fine prescelta.

Acquistato il divano i tempi di consegna dello stesso si sono aggirati attorno ai 2 mesi e mezzo prima di poter finalmente vederlo nel mio soggiorno. Dal mio punto di vista la tempistica mi pareva un po’ eccessiva, ma alla fine mi sono abituato all’idea e ho atteso pazientemente, anche quando, contattato dal rivenditore di zona mi è stata rinviata la data di consegna in quanto non avevano valutato che per consegnare a casa mia, abitando in una zona a traffico limitato, il corriere avrebbe dovuto richiedere un permesso per il transito.

poltronesofa e la dissonanza cognitiva

Il giorno della consegna, emozionato per il tanto atteso evento, alle 8:00 di mattina due persone allestiscono il divano nel mio soggiorno, mi fanno compilare un documento e se ne vanno. A questo punto mi posso finalmente godere la mia bella chaiselongue di pelle bianca. Mi avvicino al divano mi siedo con soddisfazione allungando per bene le gambe. Poi mi alzo e faccio un bel giro di perlustrazione valutando quanto riempia bene gli spazi del salotto, proprio come avevo sperato. Mi accorgo della presenza di una abrasione che fa emergere il colore scuro del tessuto sottostante per una dimensione di circa due centimetri.

In quel momento la mia soddisfazione svanisce tutta ad un tratto e proprio come accade nel tipico caso di dissonanza cognitiva, mi trovo con l’umore sotto i tacchi a cercare dalla finestra di fermare, inutilmente, i due “fattorini” di Poltronesofà. A questo punto mi attivo immediatamente e chiamo il rivenditore da cui ho acquistato il divano chiedendogli di risolvermi il problema. Non era mia intenzione assolutamente tenermi un prodotto danneggiato e questo lo rimarco ripetutamente alla signora che sta all’altro capo della cornetta. Mi viene assicurato che un “ticket” è stato aperto e che a distanza di qualche giorno mi sarà data una risposta. Nel frattempo mi viene chiesto di spedire via email documentazione fotografica, che verrà allegata al “ticket”. 

E qui comincia la storia.

poltronesofa e il customer care

Per due mesi interi in cui gran parte delle volte sono io a dover sollecitare il rivenditore ad una risposta e non lui a fornirmi una tempestiva soluzione, mi viene dapprima sottoposta la soluzione del ritiro integrale del divano che sarebbe stato sostituito o riparato nell’arco di 3 mesi (faccio notare che il giorno prima avevo regalato il divano vecchio per fare posto a quello nuovo e che quindi sarei rimasto senza divano per l’intero periodo in quanto non era prevista una soluzione temporanea). Il divano dovrebbe essere spedito in fabbrica per una verifica e solo dopo sarebbe stata presa una decisione sulla sostituzione o sulla riparazione. La soluzione alternativa che mi viene prospettata è la spedizione di un correttore che “dipinto” sopra alla abrasione avrebbe potuto risolvere il problema. Accetto questa seconda soluzione in accordo con il rivenditore che se, qualora la soluzione non fosse stata all’altezza, avrei optato in futuro per il ritiro.

Passano altre due settimane e finalmente arriva la telefonata del rivenditore che dice che posso passare in negozio a prendere il correttore. Speravo me lo spedissero a casa, ma vabbè… passo a prenderlo. La sera, apro la confezione all’interno della quale c’è una ampollina simile a quella dell’esame delle urine con dentro una soluzione biancastra e due pennellini dalla dimensione diversa: uno per spalmare superfici di dimensione più ampia, l’altro per le rifiniture. Sulla confezione della busta a pluriball un codice che probabilmente si riferisce alla tonalità del colore. Spalmo ampiamente col pennello più grande il liquido sull’abrasione e aspetto che asciughi. L’effetto non è dei migliori. Nei giorni successivi faccio qualche ritocco. Passo il pennello anche in uno dei 3 cuscini dove mi sembra ci sia una piccola imperfezione. Ma dentro ho sempre quella sensazione di aver preso una fregatura. Richiamo il rivenditore quindi e segnalo la mia insoddisfazione chiedendo di essere risarcito di una parte della spesa per aver ricevuto un prodotto difettato. Da parte mia un gesto di avvicinamento sarebbe bastato anche a livello simbolico e avrebbe riportato il mio livello di insoddisfazione ad una “tacca” accettabile. Purtroppo la risposta che ricevetti fu diversa. Decisi pertanto, anche per altre motivazioni, di non accanirmi su questo problema e di tenermi il divano difettato, ripromettendomi però di non comprare più nulla da Poltronesofà.

poltronesofa e la gestione del reclamo

A distanza di qualche mese però, in una delle rare domeniche in cui passo la giornata a casa, mi accorgo che, alla luce del sole nei punti in cui è stato applicato il correttore, la colorazione del divano appare decisamente più scura, andando a formare una vera e propria macchia visibile e fastidiosa. Sono passati diversi mesi dalla consegna e solo qualche mese dalla mia ultima telefonata al rivenditore, ma la mia rabbia per questo acquisto sale e riprendo la cornetta in mano. Chiamo per segnalare il nuovo problema deciso a far valere le mie rivendicazioni di cliente insoddisfatto. Ma la risposta che ottengo è l’apertura di un nuovo “ticket”. Un’altro?. Di nuovo mi viene chiesto di spedire via email una documentazione fotografica e una breve descrizione del problema.

Passa un mese e non ho ancora ricevuto risposta. Richiamo e scopro che non riescono a trovare il mio contratto d’acquisto e mi chiedono di rispedire l’email con le foto. Fornisco io copia del contratto e mi rimetto ad attendere.

Passa un altro mese e finalmente, sempre su mia sollecitudine, mi fanno sapere che il divano sarà ritirato e riparato. Ci vorrà circa 1 mese prima che me lo riportino, ma io questa volta decido che lo voglio a posto e quindi accetto il ritiro. Definisco la data e l’ora e mi sento meglio.

Il giorno del ritiro però la signora del negozio mi chiama per dirmi che non possono venire a ritirare perché si sono accorti solo in mattinata che abito in una zona a traffico limitato e che pertanto per transitare dalle mie parti devono richiedere un permesso. Di nuovo? Ma anche l’altra volta è successo lo stesso! Possibile? Vabbè… mi dice che mi richiama per fissare un nuovo appuntamento appena pronto il permesso.

Passano altre due settimane. Richiamo io. Mi faccio dare una nuova data e finalmente passano a ritirare il divano! O meglio, solo un pezzo del divano. La chaise-longue rimane. Li sola e soletta in mezzo ad una stanza che non è più la stessa…

poltronesofa e il romanzo dei ticket

Passano due mesi e all’approssimarsi della data di consegna mi accerto che le cose stiano procedendo correttamente. La signora del rivenditore mi dice che a PC non vede “progressi”. Si, dice proprio così: “Non vedo nulla qui a computer, non so cosa dirle”. La prima volta non ci faccio caso, ma quando mi viene ripetuto anche la settimana dopo, quella dopo ancora e quella dopo ancora, inizio un attimino ad adirarmi e chiedo in modo abbastanza innervosito che mi sia data risposta in merito all’evasione dell’ordine di riparazione del mio divano. Dopo un’altra settimana, mi richiama la signora e mi dice che in ditta non hanno intenzione di far riparare il divano e che credono che io abbia passato sulle abrasioni altri prodotti che hanno creato la macchia e pertanto le soluzioni sono due: o pago 400 euro e mi riparano in due mesi il divano oppure accetto una analisi distruttiva delle parti interessate per analizzare il materiale usato per colorare le abrasioni iniziali. Casco letteralmente per terra! Non ci posso credere! Ho aspettato tre mesi per sentirmi dire che non hanno neanche iniziato e anzi, mettono in discussione quanto fino ad ora ho sempre segnalato e tempestivamente documentato per scaricare su di me l’onere della riparazione. Non ne posso più! Mai più!! Prendo la macchina, vado in negozio e mi sfogo! Durante lo sfogo di tutta la storia a partire dagli inizi, gli segnalo che una semplice analisi chimica potrebbe facilmente far vedere se si tratta del loro correttore o no e mi rendo disponibile a portargli quello che da qualche parte dovrei avere a casa… anzi gli dico che se vogliono possiamo provarlo su uno dei divani che hanno in esposizione…

Si crea un piccolo capannello di venditrici che ascoltano e si dimostrano comprensive del problema. Mi dicono di aver fatto il possibile, che forse il correttore non era quello giusto e che forse nel frattempo potrebbe essere scaduto… ma che “giù in ditta” il responsabile produzione non vuole ascoltarle, e che è meglio se facciamo scrivere ad un avvocato o contattiamo l’associazione dei consumatori, così forse ci ascoltano… Capisco che qui, anche se mi arrabbio poco ottengo e me ne vado, conscio che se voglio far valere i miei diritti la battaglia sarà dura. Esco con un regalo in forma cartacea dalle venditrici: la copia stampata di tutte le discussioni tra Poltronesofà e il rivenditore in cui c’è la crono storia della mia insoddisfazione, romanzata sotto forma di “ticket” di CRM (Customer Relationship Management).

E qui arriviamo ad oggi e a questo post, non prima di scoprire che Sabrina Ferilli ha fatto causa a Poltronesofà per uso oltre i termini di contratto della sua immagine… povera Sabrina!

poltronesofa: 5 consigli per gestire il cliente

I cinque consigli (regole) che vorrei suggerire a Poltronesofà per la gestione del cliente sono:

  1. La dissonanza cognitiva è il momento di massima debolezza nella gestione del rapporto con il cliente. Vuoi avere una buona reputazione ed un cliente fedele? Stagli vicino subito dopo l’acquisto.
  2. Ascolta il tuo cliente e cerca di dargli risposte tempestive. Ammetti pure i tuoi limiti ma cerca di fargli sentire la tua presenza nel momento in cui si sente insoddisfatto.
  3. Non ti nascondere dietro il CRM e i suoi “ticket”. Parlami! Scoprirai che dall’altra parte non c’è un numero o una statistica, ma una persona in carne e ossa.
  4. La tua reputazione è legata al passaparola. Investi quanto vuoi in Testimonial e slogan pubblicitari, ma sii coerente e vero! Non raccontare quello che non sei, perché altrimenti prima o poi qualcuno (nel vostro caso lo stesso testimonial prima di me) vi scoprirà e la reputazione del vostro brand andrà coerentemente a farsi friggere.
  5. Parla con i tuoi intermediari e dai loro gli strumenti per gestire la relazione con il tuo (e il loro cliente). Un intermediario poco motivato che consiglia al cliente di rivolgersi ad uno studio legale o alle associazioni di categoria e dimostra il proprio impegno fornendo copia delle discussioni interne all’azienda per dimostrare la propria buona fede è un rivenditore che non crede lui stesso in te! E questo è forse il problema più grosso che hai…

Cara Sabrina. A questo punto ti dico che io non mi sento per niente Beato di essermi fatto un sofà da Poltronesofà e sconsiglierò vivamente chiunque conosco ad acquistare da questa azienda. So che anche tu la prossima volta starai più attenta a sceglierti un compagno di viaggio più serio.

Se qualcuno avesse qualcosa da dire in merito io sono qui.

15 Comments

  1. La mia esperienza totalmente negativa col servizio post vendite:
    – divano letto di 2 anni
    – rete difettosa, dopo nemmeno 30 giorni di pernottamenti inizia a fare rumori sempre più fastidiosi e forti al punto che mi sveglia nel sonno se mi giro nel letto
    – dopo notevoli e faticosi tentativi riesco a farmi sostituire la rete in garanzia , ma hanno impiegato 4 mesi a eseguire l’operazione con la pretesa che io restituissi in azienda il divano, e dove dormo nel frattempo, mi avessero almeno pagato l’albergo, figuriamoci, pagano la Ferilli certo, lei si
    – dopo altri 30 pernottamenti la rete sostituita continua a presentare analoghi difetti se non peggiori
    – risposta del negozio, non possiamo sostituirla perchè gia sostituita in precedenza
    MI DOMANDO, A COSA SERVE LA GARANZIA !
    CONSIGLIO A TUTTI DI RIVOLGERSI AD AVVOCATO O ADICONSUM PER FAR VALERE I PROPRI DIRITTI , NON POSSONO ESSERE COSI’ IGNORANTI DA NON CONOSCERE COSA CI SPETTA PER LEGGE.
    BASTA
    NON ACQUISTERO’ MAI UN LORO PRODOTTO E MI PENTO DI AVER DATO LORO FICUCIA ACQUISTANDO NEL TEMPO BEN 5 PRODOTTI E CONSIGLIATO UN DIVANO A PARENTI
    NON MI PIACE ESSERE PRESO IN GIRO
    DIFFIDATE DELLE PUBBLICITA’ INGANNEVOLI, QUESTO FANNO LORO

  2. poltrone sofa servono solo per andar a caga.

  3. POLTRONESOFA’, UNO SCANDALO-Dopo soli 2 anni di vita del mio divano a tre posti la seduta non regge più nulla, chiunque si siede sul mio divano sprofonda letteralmente e quando si deve rialzare fa una fatica assurda. Ho chiamato il servizio clienti visto che dicono di dare 5 anni di garanzia, e mi dicono che la garanzia di 5 anni è solamente sulla struttura in legno del divano e non sulla seduta o altro. SONO DEI PESSIMI DIVANI E NON LI COMPRERO’ MAI PIU’- LI SCONSIGLIO A TUTTI.
    Se sapevo a cosa andavo incontro avrei acquistato da IKEA che offre una garanzia di 10 anni su tutto il prodotto compresi i cuscini, la seduta e persino il tessuto del divano.

  4. Alla fine di febbraio
    scorso stipulai il contratto per l’acquisto di due divani presso il punto
    vendita di Siena. Sostituivo i divani vecchi, sempre acquistati da Poltronesofa
    diversi anni fa, che in effetti non avevano mai dato problemi. Dopo quasi due
    mesi mi vennero portati i divani. Nel mese di settembre ci accorgemmo che la
    fodera di un bracciolo del divano più piccolo era scucita. Dopo la nostra
    segnalazione e dopo alcune settimane ci restituirono la fodera ricucita.
    Durante l’operazione di montaggio della fodera sul divano, mi sono accorto che
    dietro la spalliera, sul lato destro era comparsa una strana protuberanza che
    comprendeva tutta la parte. Era come se si fosse sganciato un pannello, in
    quanto spingendo questo rientrava completamente. Segnalai subito la cosa, mostrando
    le foto della anomalia, al punto vendita di Poltronesofa dove avevo acquistato
    i divani. All’inizio di questo mese di novembre è venuto il corriere a ritirare
    il divano dicendomi che l’avrebbe portato a Forlì per la riparazione. In
    conclusione l’addetta al punto vendita mi ha contattato ieri dicendomi che
    Poltronesofa avrebbe riparato il divano dietro pagamento di 183Euro, in quanto
    attribuisce a me il danneggiamento. Quindi non mi viene riconosciuta alcuna
    garanzia sul divano in quanto non è un anomalia strutturale ma un danno
    provocato. Naturalmente ho contestato vivamente tale affermazione, in quanto
    non posso avere intenzionalmente o fortuitamente danneggiato il divano. Molto
    probabilmente il pannello si è staccato perché male fissato.

    In conclusione
    ho dovuto accettare il pagamento. Naturalmente anche io mi unirò al coro nel
    fare pubblicità negativa nei confronti di Poltronesofa.

  5. Devo dire che, contrariamente a quanto riportato nell’articolo e da altri commenti, la mia esperienza con poltrone & sofà è (al momento) positiva.

    Con mia moglie ci siamo recati in un negozio di poltrone & sofà per acquistare un divano ed una poltrona per la nuova casa. Ci vengono fatti visionare e provare un po’ di modelli fino a quando non scegliamo quelli ce ci piacciono e, successivamente, una serie di rivestimenti da abbinare.
    Scelto tutto stipuliamo il contratto (pagando il 30% di anticipo) dove è indicato come consegna il 15 di settembre.
    Ebbene esattamente il 15 di settembre veniamo contattati dalla logistica che ci comunica che il nostro ordine è pronto e vuole concordare il giorno di consegna. Tra l’altro, per errore, comunichiamo una fascia oraria sbagliata per la consegna, richiamiamo l’azienda che ci sposta senza problemi la data.
    Il giorno della consegna, alle 8 del mattino, puntuali a spaccare il minuto arriva il divano. Lo portano in casa, ci chiedono di verificare che sia tutto a posto e, alla fine, ci fanno firmare la documentazione.
    Al momento ci sembra tutto a posto, il divano e la poltrona sono esattamente quelli ordinati, nessun danneggiamento, rivestimento corretto e nulla di anomalo da segnalare.

  6. grazie, molto istruttivo. Stavo per acquistare un divano, di sicuro non sarà di poltrone sofà tanto più la ferrilli è insopportabile sempre. Se ti consola a me è successo una cosa simile, anzi sono in pieno evento, con la TIM. Pubblicherò un post appena si conclude la farsa. Pensa che una simpaticona del desk viste le mie rimostranze inviate via FB mi ha intimato una causa se non toglievo il post. Pure la causa oltre il danno. grazie ancora.

  7. Visto che si parla di poltronesofà approfitto per scrivere la mia recentissima esperienza: leggo l’annuncio su internet, cercano venditori part time preferibilmente architetti, bene! Mando il curriculum e mi contattano subito per un colloquio, finalmente un’azienda seria che mi contatta….la sera prima per sicurezza (perchè diffido sempre di tutto) cerco su internet dei commenti e trovo centinaia di lamentele, non tanto per le consegne (i ritardi nel settore mobili sono piuttosto normali) quanto per i prodotti fallati e non rimborsati! Ora più consapevole vado al colloquio.
    Entro nel negozio, luci soffuse, pareti scure insomma tutto quello che un negozio non dovrebbe avere: i posti in cui si fanno acquisti dovrebbero essere ben illuminati e allegri, perchè? Bhè una cosa devo dirla se si acquista qualcosa con quelle luci si è decisamente poco intelligenti, fidatevi di più di un negozio luminoso, scomodo e pieno di gente perchè il protagonista non è il luogo, le pareti, i tappeti ecc. ecc. ma cosa dovete comprare e isolarlo dal contesto è un diritto/dovere del cliente intelligente.
    Dunque odorata la fregatura entro qualche min prima e trovo subito un impiegato che mi stava aspettando, mi fa accomodare e, qui viene il bello, mi accorgo che non è lui che decide, stavo facendo un altro colloquio col solito responsabile di area che ha le domande prestampate da fare e che il cervello lo ha lasciato in cantina anni fà. E infatti la prima domanda che mi fa è quella che gli hanno detto di fare e questo significa addio empatia, addio piacergli o meno insomma addio avere un buon rapporto onesto e di fiducia con questo qui….
    “Dunque lei perchè ha mandato il curriculum proprio da noi?” (come se ci fossero centinaia di annunci di lavoro….vabbè sorvoliamo)
    “Sto cercando lavoro e essendo una figura richiesta dall’annuncio…..” mi interrompe e con un calcatissimo accento romano che a confronto la Ferilli è una letterata mi fa: “Ah certo quindi visto che cerca lavoro mandiamo il curriculum dove capita NO?!”
    Volevo dirgli che era un povero scemo e che già avevo capito tutto ma ho mantenuto la calma e passando sopra a quella che era a tutti gli effetti una sciocca e prestampata provocazione senza perchè gli ho detto: “No non mi dica così, io seleziono gli annunci a cui mando il cv!” (eravamo già al ridicolo, il fesso per rispettare il copione si era infilato nella situazione assurda di farsi giustificare il curriculum inviato e quindi anche il colloquio!:D), suggerimento: prima di recitare il copione fatti un occhio critico per vedere chi hai davanti perchè se non viene dalla giungla come te e ti frega col cervello fai una pessima figura! Andiamo avanti: “Noi stiamo cercando dei venditori più che altro quindi la parte progettuale non ci interessa (e allora mi chiedo io perchè cercate architetti?!?E che per giunta poi devono giustificare il fatto che hanno risposto al vostro annuncio!! Vabbè in tempo di crisi tutto è possibile).
    In breve, dopo altre domande di cui l’unica sensata è stata la descrizione delle precedenti esperienze lavorative e di vendita, su come lo convince il cliente, quali sono le sue tattiche, che tipo di “empatia” stabilisce, mi fa presente che il lavoro è molto faticoso (si caro mio lavorare è faticoso!) e che devo essere in grado di subire le continue pressioni dell’azienda e quindi lo stress che ne consegue……altro suggerimento: se chi ti sta davanti ha già questa esperienza o sei più specifico oppure stai ripetendo la stessa parte con tutti, che sono minacce? O il normalissimo risultato che un venditore deve raggiungere? E allora perchè lo ripeti se vedi che già lo so? Un cretino, come vi dicevo.
    Alla fine mi dice che se il mio colloquio fosse andato bene (ma io il colloquio lo sto facendo con te, mi vuoi dire se pensi che vada bene o no?????)mi avrebbero richiamato per un altro colloquio (un altro?), si questa volta col direttore, qui la domanda era d’obbligo con un diplomatico sorriso: “Scusi ma lei chi è?!”, ” Io sono il responsabile di area” (“AH!”), però per fare il colloquio col direttore si deve recare a Forlì a sue spese…..(altro?) “Questo glielo dico subito perchè ci sono persone che ci dicono che non è giusto pagarsi il viaggio senza sapere se si verrà assunti ma sa l’azienda ha il coltello dalla parte del manico!” si ferma e mi guarda: “Lei che ne pensa?” (che ne penso io?! Che sei poco intelligente, hai un profumo così marcato che ancora ho la nausea, molto elegante devo dire, e che finchè non lavoro per te i manici sono due uno mio e uno tuo), rispondo: “certo non è giusto,(perchè me lo hai detto tu ora e ho una cera età per obbedire a uno che ho appena visto e dirgli a si? Pensano che non sia giusto, ma no non è vero!) ma comunque per il lavoro lo si fa certamente senza problemi”, risposta del fesso: “Questo viene valutato naturalmente dall’azienda (cioè da lui), il suo parere….” (si vabbè ciao! Ma ti fai i tranelli da solo? A me non importa del viaggio per il lavoro lo faccio volentiere ma se vuoi un’opinione non ho 13 anni ti dico semplicemente ciò che penso).
    Fine del colloquio, il profumo ormai mi dava il voltastomaco, la faccia inespressiva e incattivita dalla vita di borgata anche, “bene per me può bastare, se la ricontatteranno (cioè sempre lui) la settimana prossima passerà al secondo step altrimenti il colloquio non sarà andato a buon fine….” “Va bene la ringrazio, piacere di averla conosciuta…”(ma i soldi? Non se ne parla?Eh già con la crisi che vuoi che al colloquio ti parlino di soldi, ma và và!).
    Morale azienda che pompa su pubblicità e vendite, qualità zero, tutta fuffa e poca serietà e sopratutto le buone maniere!
    GLI ARRTIGGGGGGGIANI DAAAAAAAAA QUALITAAAAAA’!

  8. Salve, la mia esperienza riguardo Poltronesofà è completamente diversa dalla vostra, nel mese di maggio i miei decidono di cambiare divano ovviamente diamo un occhiata alle diverse aziende su internet e decidiamo di rivolgerci a Poltronesofà che si trova A Palermo in viale regione siciliana, arrivati li mia mamma subito resta colpita in modo particolare da un divano in esposizione la commessa ci dice questo divano si chiama Carum e iniziamo a chiedere le normali informazione prima di acquistarlo mia madre chiede consigli riguardo il rivestimento perché non sapeva se scegliere tra cotone o microfibra ma alla fine opta per la seconda la commessa ci dice il sofà ci verrà consegnato entro 120 giorno dall’ordine.
    il 13 luglio dopo appena 48 giorni la commessa di Poltronesofà ci chiama per dirci che il divano è arrivato e l’avrebbero consegnato il 20 Luglio mattina mia madre ovviamente contentissima perché non vedeva l’ora.
    il 26 quando arriva il corriere ci portano il divano, il corriere prima di farci firmare la consegna ci dice ci togliere l’involucro e controllare se tutto fosse a posto e se il divano fosse conforme all’ordine e che non ci fossero difetti mia madre ovviamente verifica il divano è perfetto e soprattutto molto bello, il corriere ci fa firmare e ci dice che per qualsiasi problema il servizio clienti resta a nostra disposizione ci illustra il certificato di garanzia (15 anni) dove dentro ci sono anche le istruzioni per il lavaggio.
    il divano è perfetto non ci sono stati e non ci sono problemi ad oggi e siamo molto soddisfatti di Poltronesofà soprattutto per la qualità e la professionalità della commessa che ci anche consigliato a scegliere colori e tessuti spiegandoci pro e contro tenendo conto delle nostre esigenza.
    il conclusione ritengono Poltronesofà una azienda serie e attenta al cliente almeno nel mio caso.

  9. Nel frattempo,Sabrina è tornata ad esserne la testimonial….

    • mi spiace leggere purtroppo quello che vi accade ma e un mondo spietato pur di fare soldi, si ammazza pure.aggiungo un altra mia riflessione credo che quando arrivi a casa vostra divano sfondato macchiato cuscini sfondati rete rotta ecc non sono altro poltrone rimessi in commercio usati dagli altri magari quelli esposti al pubblico mica li possono buttare sempre tu tapiglià e vanno da cliente a cliente al infinito tra fax telefonate reclami e cause non avete prove legali si laveranno sempre le mani ve lo siete preso senza accorgervi li per li .emo che vuoi fa, poltrone sofà ci penserà e come dicono chi ci lavora con questa azienda arrivedoooorciiiii…..

  10. La mia esperienza è molto simile in quanto, per nn farla troppo lunga, mi ha consegnato un divano (purtroppo io nn ero presente perchè è dei miei genitori) completamente sfondato e dopo tutte le proteste a meno di sei giorni dalla consegna e minuziosa riassunzione delle stesse al sito “post-vendita”, inclusa la minaccia di rivolgermi ad avvocati e adiconsom cisl la sig.ra Valentina Stipa, quale “esperta” e responsabile del settore ha concluso che
    “Gentilissima sig.ra Mariarosa,
    per le motivazioni già espresse in precedenza, con al presente siamo a ribadire la nostra posizione: non sussistono margini di intervento per il suo prodotto, poiché risulta conforme.”

    Conforme a che! Visto che si sono basati su due foto….Per me possono prendere fuoco e cmq nn mi fermo qui!
    E’ una questione di principio ho regalato questo divano, previo acquisto del mio; proprio perchè i miei genitori anziani trovavano comodo potersi alzare data la “rigidità”
    Mi ritrovo un divano con “vere fosse” sia all’intero schienale che a una seduta.
    Vergogna!
    Spero che falliscano!

  11. io vorrei sapere come fate a fidarvi di queste aziende che lavorano solo a scopo di lucro ed infischiandone del cliente! Io sono un tappezziere artigiano, e fabbrico nel mio piccolo divani, salotti e letti e ripeto ARTIGIANALMENTE!!! prodotti ottimi e genuini, fatti con passione e voglia di creare, ma cosa piu’ importante stare vicino al cliente anche per un bottone da quando il divano è ancora in laboratorio, e far vedere all’acquirente il lavoro prima durante e dopo il concepimento dello stesso! in tutta sincerita’ comprate solo prodotti artigianali, anchè perchè la nascita e l’esplosione di queste aziende sta decimando il fulcro del vero made in italy!!!!

  12. I divani erano 2 anzi!!

  13. Mia mamma ha subito un’esperienza altrettanto avvilente! Ci è arrivato un divano con i poggiatesta sbagliati! L’errore di compilazione dell’ordine è stato causato dalla commessa (non certo da mia mamma) e seppur mia mamma avesse fatto reclamo entro i giorni stabiliti, non c’è stato verso che glieli sostituissero con i poggiatesta che mia mamma voleva e che ha profumatamente pagato! Di tutta risposta al reclamo ci è arrivata una lettera dal loro avvocato! Un errore di una commessa Poltronesofà deve ricadere sul cliente che non c’entra nulla!! Siamo estremamente delusi e avviliti. Nessuno vuol parlare con noi e l’azienda difende la sua commessa e ci invia una lettera dall’avvocato diffidandoci di fare ulteriori reclami! PAZZESCO!


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