La Gamification e il Serious Play fondano le proprie radici sul Design Thinking, un modello di pianificazione nato negli anni ‘60 e spesso legato alla progettazione architettonica o ambiti nei quali il progetto costituiva un elemento fondamentale.
Attualmente lo strumento del Design Thinking è utilizzato in molti settori, dal digitale, al marketing e dove è necessario creare qualcosa di innovativo e rispondente alle esigenze del cliente.
Cos’è il Design Thinking?
Si tratta di un approccio utilizzato per risolvere problemi pratici in modo creativo. Si basa principalmente sui metodi e processi utilizzati dai progettisti, ma si è effettivamente evoluto e viene applicato in qualsiasi campo in cui si progetti un prodotto, un servizio o si debba assumere una decisione strategica.
Il design thinking è centrato sulle persone, con i loro bisogni e le loro gioie e sofferenze. Si basa sull’abilità di integrare capacità analitiche con attitudini creative. Il metodo e si propone di trovare soluzioni efficaci per soddisfare tali esigenze. È quindi un approccio basato sulla individuazione di soluzioni ai problemi delle persone.
Tra le varie classificazioni del Design Thinking, quella elaborata da C. Meinel e H. Leifer dell’Hasso-Plattner-Institute of Design della Stanford University suddivide il processo in cinque fasi: Empatizzare, Definire, Ideare, Prototipare e Testare.
una mentalità orientata al prototipo
I deck e i serious game Ain’t a Game nascono da qui, dall’evoluzione di questo processo, da una mentalità orientata al prototipo. Dall’analisi strategica all’azione.

OSSERVA
l'ecosistema di business le idee e le conoscenze lo scenario Cambia prospettiva Valuta le relazioni Confrontati, scopri

MAPPA
il framework d'azione le regole del gioco gli spazi di condivisione Immedesimati Scopri i bisogni Definisci i valori

PROTOTIPA
gli attori valori, identità e fiducia i processi Attiva collaborazione Approccia la strategia in modo dinamico

SPERIMENTA
nuove proposte di valore nuove organizzazioni nuovi processi Attiva co-creazione Adotta il pensiero laterale

TESTA
l’organizzazione i ruoli e le funzioni i gap Identifica canali Definisci le macro-attività Fai un piano economico

GESTISCI
la governance le risorse a sostegno gli impegni e i doveri Rendi il tutto misurabile Valuta le micro-azioni Verifica le ipotesi
imparare a prendere decisioni in modo dinamico
Siamo approdati a sei passi: osserva, mappa, prototipa, sperimenta, testa e gestisci. Sei passi per acquisire un nuovo approccio al modo di prendere decisioni strategiche, e di vedere i propri clienti prima ancora che il proprio prodotto/servizio e mercato. Sei fasi per imparare a prendere decisioni in modo dinamico, tenendo conto dei cambiamenti del contesto. Sei punti per sintetizzare un metodo pensato per essere assorbito con facilità e rapidità, diventando parte integrante della cultura aziendale di chi lo applica.
Queste fasi sono insite nell’intero metodo ovvero si presentano in ognuno dei deck e nella combinazione di più deck. Indicano, in altre parole, una modalità di fare e pensare. Infatti, se i deck Ain’t a Game rappresentano gli strumenti e il metodo il viaggio verso il raggiungimento dei propri obiettivi, i sei passi sono un metodus operandi, sono facce dello stesso approccio all’impresa, sono azioni attraverso le quali si creano azioni.
I sei passi sono un percorso logico e sequenziale e allo stesso tempo iterativo e parallelo, nel senso che alcune di queste fasi avvengono contemporaneamente, altre vanno ripetute più volte e portano a rivedere i passi precedenti.
Sono passi per fare il primo passo (scusate il gioco di parole) verso direzioni nuove, approfittando di quanto si apprende lungo la strada per muoversi e prendere decisioni consapevolmente e in modo dinamico.
Copy Credits Marcello Vignola.
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